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Qualora i soggetti interessati non effettuino le verifiche, a seguito di segnalazione del gestore di rete, il GSE provvederà a sospendere l'erogazione degli incentivi (se previsti)

 

I titolari degli impianti di produzione in esercizio e connessi alle reti MT e BT di potenza fino a 11,08 kW, o con SPI integrato, devono eseguire le prove sul SPI tramite autotest ogni anno e riportarle su apposito registro, senza inviare i risultati al Distributore.

I titolari degli impianti di produzione in esercizio e connessi alle reti MT e BT (con impianti di produzione > 11,08 kW e SPI esterno) devono eseguire le prove su SPI con cassetta di prova ogni 5 anni ed inviare i risultati al Distributore.

Anche per il 2017 tutti coloro che vogliono installare il fotovoltaico sul tetto della propria casa possono usufruire delle detrazioni fiscali: il cosiddetto Ecobonus, infatti, è stato prorogato di un ulteriore anno, con legge di Bilancio approvata dal Senato il 7 Dicembre 2016.

Per gli impianti fotovoltaici, per i sistemi di accumulo e per le ristrutturazioni in genere, i criteri per accedere allo sgravio fiscale in vigore per il 2017 non hanno avuto sostanziali cambiamenti rispetto a quelli vigenti fino a ieri. La cosa utile da sapere è come fruirne e come sfruttare il meccanismo a nostro favore per rendere più conveniente l’investimento fotovoltaico.

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di impianti fotovoltaici. Non tutti, però, sanno veramente di cosa si tratta e quali siano i vantaggi. Il cuore di un impianto fotovoltaico è costituito da pannelli fotovoltaici, che tra quelli più comunemente utilizzati, sono realizzati in silicio monocristallino, silicio policristallino, film sottile e CIS.

Questi pannelli sono l'elemento che permette di trasformare l’energia del sole in energia elettrica. Attraverso un idoneo impianto elettrico si convoglia l’energia prodotta ad un inverter che la trasforma da corrente continua a corrente alternata a 230 volt. In questo modo, la corrente è conforme al consumo domestico e all’immissione in rete.

Un “cervello” in grado di gestire in maniera intelligente ogni impianto dell’edificio per farti risparmiare energia e denaro. Questa è la Domotica, la nuova frontiera del risparmio energetico.

Domotica, quando si parla di nuove tecnologie a volte se ne sente parlare,  ma non tutti sanno cosa sia in realtà e quali sono le sue effettive potenzialità, soprattutto in ambito domestico e industriale. Sentiamo parlare di “domotica”, in genere, quando si fa riferimento alla sicurezza, al comfort di casa o ai piccoli automatismi che rendono più agevole la vita quotidiana. Se ne sente parlare meno, invece, quando si fa riferimento al risparmio energetico, al risparmio in bolletta ed a tutti gli impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Cosa c’entra  la domotica con il fotovoltaico? E cosa c’entra con il risparmio energetico? Nel seguito di questo articolo scopriremo come la domotica sia oggi la tecnologia fondamentale per sfruttare al meglio ogni impianto fotovoltaico e per gestire al meglio la produzione ed consumi energetici di ogni edificio.

PERCHE' INSTALLARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Come funziona un impianto fotovoltaico
 
Negli ultimi anni il fotovoltaico è diventato un argomento di gran moda, ma spesso le idee al riguardo non sono molto chiare. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Un impianto fotovoltaico è un insieme di componenti elettro-meccanici – le celle fotovoltaiche – in grado di trasformare l’energia del Sole in energia elettrica direttamente utilizzabile. Ciò si basa su un fenomeno fisico chiamato ”effetto fotovoltaico” per cui esponendo al Sole alcuni materiali semiconduttori si genera elettricità. Quando i fotoni - le particelle di energia solare - colpiscono le celle fotovoltaiche, gli elettroni producono una corrente continua che può essere raccolta e sfruttata.

In zone periferiche o in utenze lontane dalla cabina di distribuzione, quando un impianto fotovoltaico immette energia, la tensione di rete aumenta, superando i limiti consentiti dal gestore di rete (problema di alta tensione). La maggior parte degli inverter solari va in protezione già con una tensione di circa 260 V. Tutto ciò comporta da una parte il rischio concreto di guasto dell’inverter stesso (fuori garanzia per alcune case costruttrici) e dall’altra una mancata produzione per l’impianto fotovoltaico; altro fenomeno per niente trascurabile è che all’interno dell’utenza il cliente si ritroverà tensioni di rete pericolose, di gran lunga più elevate rispetto alle massime consentite dagli apparecchi utilizzatori.